Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni rappresentano l’inizio di un percorso di assoluto rilievo nello sviluppo della pittura murale grazie all’introduzione di elementi di portata rivoluzionaria: una resa spaziale nuova, l’organizzazione architettonica della narrazione entro riquadri ripartiti da cornici dipinte che dialogano con l’architettura stessa, l’attualizzazione della storia sacra e la sua laicizzazione e la resa degli stati d’animo dell’uomo, mai precedentemente indagati con così attenta e sensibile profondità. Questi sono alcuni degli elementi che Giotto sperimenta per la prima volta a Padova che rinnoveranno la tradizione dell’affresco e che verranno rielaborati in maniera originale e autonoma per tutto il Trecento dagli artisti attivi in città (Pietro e Giuliano da Rimini, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Jacopo Avanzi, Altichiero da Zevio e Jacopo da Verona).
Il nuovo linguaggio portato dal grande maestro a Padova creerà un rinnovamento stilistico di portata mondiale con la realizzazione di grandi capolavori. Giotto a Padova compie una vera e propria rivoluzione artistica che segnerà una svolta fondamentale nella storia dell’arte.
La Cappella degli Scrovegni rappresenta il punto d’eccellenza da cui prende avvio un percorso artistico che coinvolge gli altri cicli pittorici affrescati conservati tuttora a Padova, importanti opere pittoriche di alto valore storico, artistico e culturale che completano la narrazione della pittura murale trecentesca in città e che si rivelano fondamentali per lo sviluppo della storia dell’arte.
Artisti differenti portano contributi personali a un’unica storia, quella dell’affresco, in un percorso composto da una straordinaria unitarietà stilistica e iconografica, caratterizzato da elementi fortemente innovativi. Ogni pittore approfondisce il proprio percorso: chi attribuendo maggior valore alla rappresentazione degli spazi architettonici, chi all’espressione degli stati d’animo dei personaggi, chi ancora allo studio della luce e del colore.