Il Bollettino del Museo Civico di Padova è una pubblicazione fondamentale per l’aggiornamento scientifico, poiché si prefigge lo scopo di evidenziare la consistenza, il valore e la vitalità del patrimonio storico, culturale e artistico della città e del territorio veneto. 

Il Bollettino del Museo Civico di Padova fu istituito nel 1898 per volere di Andrea Moschetti, direttore del Museo dall’aprile 1895. Questo giovane e brillante studioso, che rimase per quarant’anni alla guida del nostro Museo, portò nuova linfa nella vita di questa istituzione culturale, insistendo sulla necessità di favorire e promuovere l’incremento delle raccolte, nonché di riordinarle secondo criteri scientifici. Seguendo la sua visione vennero allestiti il Museo Archeologico e quello del Risorgimento, fu dato nuovo ordinamento agli Archivi e per questi venne istituita una nuova e più adatta sede nei pressi della Basilica del Santo.

Fu lo stesso Moschetti che, credendo di dover rendere noti i risultati del sua operato, ritenne di dover pubblicare un Bollettino mensile del Museo, che dal 1898 mantenne una regolare periodicità senza interruzioni, se non nel corso della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Il Bollettino contribuì in maniera incisiva a far conoscere il patrimonio museale e ad arricchire le collezioni bibliografiche patavine, soprattutto per ciò che riguarda i periodici scientifici.

Nel tempo la periodicità di pubblicazione del Bollettino è cambiata più volte, da mensile a semestrale e poi annuale: dal 1977 viene stampato annualmente in un unico volume e, ad oggi, risulta essere la più antica  rivista museale italiana ancora in essere. 

I primi numeri del Bollettino erano pubblicazioni di poche pagine. Nel corso degli anni, grazie al progresso degli studi storico-artistici e dall’aumento degli articoli e approfondimenti proposti, accompagnati adesso da copioso materiale illustrativo, il Bollettino è divenuto una pubblicazione più corposa, caratterizzata da due sezioni: una Parte Ufficiale che riportava le attività del personale, le donazioni, gli acquisti e i lavori eseguiti nelle diverse sezioni del Museo e da una Parte non Ufficiale, nella quale erano contenute brevi note scientifiche, talvolta a puntate, sulle raccolte dei musei.

Presto le tematiche della sezione “non ufficiale” finirono con il diventare preponderanti rispetto al complesso della pubblicazione, rendendo – a giusta ragione – il Bollettino una vera rivista di studi padovani, prima, e veneti, negli anni a seguire.