Uno degli elementi della cosiddetta “rivoluzione giottesca”, inaugurata da Giotto ma poi perseguita dai suoi seguaci, fu la ricerca sull’espressività dei personaggi rappresentati.Da Cappella degli Scrovegni in poi, infatti, tanto le figure della vita laica che quelle della tradizione religiosa nella narrativa giottesca del sito “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova” esprimeranno emozioni, sofferenze, gioie e paure, attraverso espressioni dei volti, la posizione dei corpi, le gestualità rappresentate. Ma c’è un particolare che è venuto alla luce in Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, già caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, che trova forma anche nella massa dei personaggi e nel loro movimento, avvicinandosi alla parete dipinta per pulirla, i restauratori hanno potuto vedere per la prima volta le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.
Rif. Cappella degli Scrovegni: Le madri (part.), Giotto, 1303-1305